sabato 3 maggio 2014

3 confessioni sulla mia educazione a base di Musica Tarocca

Buongiorno a tutti.
Mi chiamo Francesco e oggi ho deciso di fare outing raccontandovi la mia educazione a base di Musica Tarocca.
Sapete la differenza tra cover e musica tarocca? Non ne sono sicuro, ma credo che il termine "taroccato" per indicare qualcosa di finto che pero' vuole somigliare il piu' possibile all'originale sia venuto di moda circa trent'anni fa, probabilmente grazie ad Ezio Greggio e al Drive In. La cover da sempre indica invece qualcosa di piu'nobile, l'artista che rifa' un brano rendendolo suo e non semplicemente plagiando l'originale.
Ma veniamo a noi.
Tra la fine dei 70 e l'inizio degli 80, complici i miei genitori (che musicalmente ancora oggi ritengono il sound di Gianni Morandi il non plus ultra) e i martellanti spot tv dell'epoca, posso dire che tre categorie di musica taroccata hanno contribuito forse in modo troppo determinante alla mia formazione musicale. Eccoli a voi, tiratemi pure le vostre pietre digitali. Io ne vado fiero.

1) i 45 giri dei Sanremini
Sul finire degli anni 70 c'era un mondo di musica taroccata per noi bambini dell'epoca con la collana dei "Sanremini": 45 giri a basso prezzo dove, random, potevi trovare dalle sigle dei cartoni alle canzoni dello Zecchino in versione, appunto "Sanremini". Vocine a profusione, arrangiamento appiattito, un po' il dado Knorr della musica per bambini. Ma costavano poco e avevano delle copertine coloratissime e accattivanti per noi ingenui possessori di mangia-dischi. 
La leggenda vuole che comunque riuscissi a riconoscerli anche senza busta, nonostante la grafica sul disco fosse sempre la stessa e io non sapessi leggere.

2) i Beatles da ascensore
All'epoca in casa mia girava una sciaguratissima cassetta con le piu' celebri canzoni dei Beatles in versione "musica da ascensore": ovvero. Immaginate The Fool on the hill strumentale, rallentatissima e fischiettata con un flautino da sagra. Il tutto ripetuto per una dozzina di pezzi tra i piu' celebri dei Fab Four
Questa cassetta era una delle pochissime che girava nella Ritmo di mio padre.
A posteriori ho associato queste nenie alla scena finale dei Blues Brothers: avete presente dove i Nostri salgono in ascensore mentre i soldati li inseguono sulle scale? Ecco, quella musichetta che si sente mentre salgono.
Immaginate soprattutto lo shock circa 10 anni dopo quando ho scoperto che queste canzoni esistevano anche in formato "normale".


ma soprattutto, 3) i Mixage della Baby Records
Lo so, lo so, in questo caso e' un po' come sparare sulla croce rossa. Ma dall'83 all'85 mi sono cibato quasi esclusivamente di queste orride compilation vanziniane dove, oltre agli autori di punta dell'etichetta (tipo Gazebo o Gilbert Montagne') facevano capolino come riempitivi dei gruppi inesistenti che taroccavano canzoni famose, di cui io ovviamente ero all'oscuro. Per esempio: I Condors suonavano We are the champions, mentre per me la Policiana Every breath you take era in realta' questo papocchio dei Pink Project.
Insomma, se ogni tanto ho qualche svarione in onda, capitemi: la formazione musicale era quella che era.

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